No-love

Le immagini di un uomo e una donna chiusi in una villa si combattono in bianco e nero. Parlano, si attaccano e non si scappa. Le loro frasi riempiono lo schermo, bloccano le uscite, chi guarda soffoca. Quella di lei si immerge in una vasca da cui fuoriesce il volto, cosparso di tremori. Quella di lui si agita e si perde, non sa altro. Dopo la lite, compaiono tentativi di abbracci falliti, che si perdono nel bosco che circonda la casa. 

L’attrazione si affaccia ma è anch’essa una sequenza, non dura. Le figure dei due sono fragilissime, non rispondono ai corpi e ai sentimenti. L’amore se improvvisa perde il supporto, non entra nel racconto. Maledice le proprie collezioni di farfalle sotto vetro. Grida, reagisce e non vede che ciascuno si nutre di altro da sé. 

È una storia perduta. Troppo lunga per raccogliere il necessario di un cuore. Fa acqua come un tino di legno crepato. Meglio di una reggia a due colori sarebbe una baracca o una stanza, un appartamento. Un luogo sporco di viandanti e cani. Un vano. Persino una casa sul mare. Con le finestre per far uscire una parte dei monologhi. Le controindicazioni.  Senza gli accumuli di nulla contro cui si agitano parole e parole. 

Che fanno un finto film.

Malcom & Marie- Sam Levinson – 2020 Netflix