L’aria inquieta percorre le strade di una doppia città, due voci parallele di guerra e pace . La prima riannoda il tempo, scrive e parla, l’altra è una presenza: cercano case misteriose dalle stanze arredate Ikea, passando dalla natura morta degli interni a un senso di rovina che pervade le piazze. Ogni incrocio, ogni luogo di caffè e stazioni risveglia colonne di memoria, storie di morte e vergogna coperte dal fumo, dal tempo moderno che non ci riesce. Qui dove i tavoli fremono di gente, caddero le bombe. Qui partirono i convogli degli Ebrei diretti ai campi, qui si decise la soluzione finale.
Tutto il racconto brucia premonitore, perché la notte sia fatta di voci e sentimenti, di versi recitati in tedesco. Chi racconta imbastisce un ormeggio che non lasci affondare il cammino tra i ricordi, perché di colpo nel cuore della Boemia possa apparire il mare. Questo è scrivere, tenere il percorso mentre l’indifferenza si rivolge al dolore per un compromesso, giù nella vita d’altri. Fino a Roma, all’ultima sigaretta, dove un rogo chiude i conti e lascia parlare la poesia.
Sento scariche elettriche, tensioni
Ero ignara di tutto
L’odore tostato della Metro
Kreuzberg
Una foresta e una villa scomparsa insieme all’amore
Lo zoo
Malina
Nella città spaccata dal muro il fantasma della scrittrice austriaca Ingeborg Bachmann abita un luogo eventuale. Lo scrisse chiaro in un celebre discorso, mostrando il male della capitale. Ancora adesso ciascuno arriva qui per ricomporsi, cercando la propria anima a Berlino.
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A Berlino / Con Ingeborg Bachmann nella città divisa- Ilaria Gaspari -Perrone Editore 2022