Rest in love

La vita segreta delle persone scomparse ha una strada invisibile. Esiste in un altro modo. Se il dolore crepa il corpo di chi resta, c’è una possibilità di resistenza fatta di silenzio e parole.

Appena dopo una morte cara non c’è teoria né pratica al mondo. Non c’è soluzione. Niente ci consola. Il buco nello stomaco invade ogni cosa, il firmamento è un gorgo, la bellezza rovescia la sua carica di male, siamo così soli che gli animali ci guardano stupefatti nel nostro incedere sospeso, perduto. Eppure.

La sofferenza è l’elemento definitorio della storia umana. Credo che il beneficio dello scambio sia reciproco. Nell’essere vulnerabili e genuine, le persone che raccontano il loro dolore mostrano la loro parte migliore. Il lutto mi ha donato un’energia indomita, una forma di invincibilità e totale disinteresse per l’esito delle cose, un impavido abbandono al destino .

Il lutto è un messaggio troppo difficile da esprimere e ascoltare. Di fronte al nulla le persone rimangono silenti nel dolore, intrappolate nei loro pensieri segreti, in compagnia di chi è morto. Ma coloro che hanno già perduto qualcuno portano un segno. Sono andati nell’oscurità e hanno fatto ritorno, portando con sé il sapere. Possiedono le nozioni che le altre persone che soffrono stanno cercando. Possono raccontare.

La cosa più stupefacente è che ci passiamo tutti. Se la perdita ci spezza il cuore, col tempo comprendiamo che il peggio è accaduto. Nulla può ferirci. A quel punto arriva la risposta alla domanda di chiunque sia finito nel buio: migliorerà, passerà. Lo so. mi è accaduto. La risposta è si. A un certo punto se lasciamo andare le cose, diventiamo diversi, diventiamo migliori. La poesia e la preghiera, la musica, rappresentano il tentativo di dare una casa ad ogni tipo di spirito che possa esistere, per raggiungerlo e guardarlo di nuovo. Per dirgli addio.

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Fede, speranza e carneficina – Nick Cave, Seàn O’Hagan – La Nave di Teseo 2022