La tradizione è lama che non perde affilatura, ferisce il corpo e scopre i nervi. Nuda è la polvere che siamo, il sangue la rapprende e la richiama, così come il passato di un amore si rivela e torna.
Tu sei la memoria come me
Dove le cellule perdono la pelle
e non controllano i ritorni
le orbite dove
ci guarderà di nuovo
una luna
La voce è altra, sul testo si adagiano le parole, lo stelo segue il sole. Così funzionano i classici esattamente. So dove sei stata, qualcosa di me ti aspettava. Siamo fatti di altro che di carne: il cuore ha le sue intime stagioni, resiste e crolla fin quando non ricorda come fingersi morto. Di nuovo tu, la lingua dello sguardo in superficie, la vernice, vita carnale sotto la parvenza, la crepa. La crosta delle mura che cade.
Dimme chi sì
che’vuò
Chi simme nuje
diceme che’vvònne
l’uocchie tuoje
Il sentimento ha a che fare con la morte, la supera nel senso immateriale. Siamo esistiti soltanto nei posti che ci hanno fatto male, vivi senza difese una volta e sempre.
———————————————————
Raiz canta Sergio Bruni/ Si l’amore è o’ccuntrario d”a morte/ Visage 2023- Cd