Suonno

Sul campo di tufo, sui basoli sbrecciati e sulla pietra, all’ora che si annuncia già il giorno la luce non brucia gli occhi. Cammino a tempo.

Sgocciola qualcosa che parla, da dietro le porte fili di corpi. Gli uccelli volano bassi e dai tetti i gabbiani. Non c’è il sole ancora, mia la città e di nessuno, l’aria umida incoraggia. C’è un gatto a guardare, la pelle finta di un borsello senza il ladro, pezzi di carta oleata e odore di pane. Romba una macchina vicinissima, un tizio parla i misteri, chiodi e bambini a chiamarsi per nome, lamenti di cortile. Dio dev’essere qua in giro. Il diario registra malesseri e sogni, inciampi, colori. C’è il grano cantato, gli screzi e un senso continuo di compagnia. Se potessero le balene passerebbero coi loro richiami sopra la più grande città azzurra del mondo, salutando la folla che si nasconde.

Perché la gente incombe, si sente il respiro ad ogni finestra, mentre la solitudine attende: il silenzio si mostra sulla coda, appena prima di un rumore sgangherato, quando è l’ultimo varco. Poi da un incrocio la strada intera si arrende.  

Dal buio dei vicoli il mare ha un colore chiaro, pieno di tutte le cose.

Ci sta qualcuno qua

Sicuro

Anche a quest’ora

Stavo dormendo 

Non mi voglio ricordare 

niente 

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Renato Fiorito/ Lustra/ Non sempre nuoce 2023- Lp