Vaffanculo ai cellulari che provano per nostro conto a fermare il tempo, alle registrazioni perfette prive di vita. Vaffanculo alla spiegazione del mondo senza un graffio o un salto o una ferita. Le ombre si prendono il campo, circondano i corpi delle cose quando il sole si estingue nelle ore di buio, senza permesso deformano il mondo: non è tempo di fuggire.
La legge dell’uomo è tutto un tramandare a voce, che le pagine si consumano e prima ancora le figure sugli schermi, il ricordo sbiadirà, le canzoni cambieranno forma, sbieche e storte da una valle a un marciapiede di Nuova York, tra le monete raccolte e il Madison Square, fino alla piazza degli artisti a Montmartre, sull’acqua nera di Venezia, nei palazzi crollati di Marrakesh, nei sottopassi di piscio e crack del mio paese.
Qualcuno canta, dev’esserci un palco, non si vede la faccia e neanche gli occhi, arriva questa storia che non somiglia a quella che ricordo eppure mi racconta, dice di me che non so bene chi sono, non so l’anno in cui viviamo e quando arriva il prossimo treno. Sembra una stalla, un piano interrato, un disco affollato, c’è una luce in mezzo al parcheggio, quello è un lampeggiante.
Mio padre era un boss te lo ricordi
La mia donna è al terzo figlio
ero a scuola con tua madre
ora rubo portapacchi
Non so come dire
che mi fa male l’anima
però sorrido se vuoi
puoi farti un giro con me
hai per caso
cinque euro
Questa storia che ho sentito ha a che fare col dolore e la gioia, dove ciascuno canta la sua parte di strada che compone l’infinito, la sua storia che ha visto.
fino a quando la canzone smette e torna il buio.
Non c’è nessuno.
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Bob Dylan- Shadow Kingdom- live streaming/cd 2023