Non è certo che le ombre sovrapposte diventino più scure. Egualmente appare strano che le stelle morte brillino di luce fino a noi. Nessuno sa dove vanno le anatre quando l’inverno ghiaccia il lago a Central Park.
Senza risposte la gente soffre di incertezza. Qualcuno si perde, qualcuno piange. La soluzione è sempre il tempo: adesso è adesso, prima che sia tardi, la fine e l’inizio sono uguali.
Qui l’alba funziona come il tramonto. In mezzo tra il sole e la notte un uomo lava i bagni pubblici di Tokyo con la stessa cura dei suoi denti, quasi non parla, ascolta classici pop-rock da vecchie audiocassette. La quiete è l’immagine luminescente della città che si spegne nel buio, di nuovo si increspa e torna viva. Da qualche parte c’è un sorriso spalancato, luce rifratta con la pioggia e senza; da una finestra-schermo ciascuno guarda il mondo e le sue storie. La solitudine non è silenzio, questo non soffre di niente ma si gode i più piccoli rumori. Quello che batte non esiste che per me, finché qualcuno si avvicina.
Una sull’altra le ombre si accumulano per diventare un corpo. Le stelle sono crepe sulla coperta del sole. Le anatre sono galline, fanno a gara con le uova per avere almeno la certezza del traguardo.
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Perfect days- Wim Wenders- Film- 2023