Siamo ragazzi problematici, caratteriali, handicappati, bambini violenti in pericolo morale: per uno che trema uno sputa e ruba, l’altro si masturba, un altro assale; a gruppi progettiamo stupri, siamo in fuga o in guerra, sempre armati. Dove ci tengono c’è sempre aria di silenzio e punizione, i grandi non hanno cura o discrezione, niente gioia. Solo male.
Non so chi sei
ti ammazzo
ti prego
Ogni fruscio è un’aggressione, sono in carcere per un furto di carbone, per un bacio nell’orario di lavoro. Johnny conserva i pidocchi, Ciccio costruisce statue e ci parla, Roberto fugge a capo di una banda, Tony minaccia un docente, poi lo scongiura. La legge riforma e rinchiude, ci lega le mani, non ha coraggio. Fuori il mondo è tutto riflessi e miraggio.
Epilettico, depresso, ipomaniaco
bipolare. Tu facci ridere e cantare
correre e saltare
Dove siamo noi nessuno lascia un capo di corda o un pallone. Nessuno viene. Dicono che se abbiamo un pezzo storto va drizzato a colpi di martello. Ma tu sai improvvisare storie di pirati, camminare sulle mani, imitare gli animali, disegnare sui muri con un carbone? Ci dai uno spazio in questo altrove per giocare?
Sei mai stato
una creatura
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I Vagabondi efficaci- Fernand Deligny- Edizioni dell’asino 2020
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Fernand Deligny era un educatore. Lavorava per far saltare i binari di quei bambini divenuti popolazione di riformatori, case di cura e manicomi. «Se la via per loro significa rubare, distruggere, infastidire, cerca per questi verbi dei complementi diretti o indiretti che possano orientare impercettibilmente la loro forza verso azioni auspicabili e utili». Il metodo di Deligny è sempre plasmabile e umano, supera le norme che ostacolano la vita, adoperando l’invenzione, la sperimentazione. «La gioia e la speranza».
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