Da dove vengo non c’è altro
Canti e colpi e in mezzo accelera il respiro e ferma, riprende e si fa chiena
l’acqua e la terra e i secchi e i fossi
Canti e colpi
voci di materia che appare ferma, e i mattoni sul cuore e le tubazioni
sottoterra piene e vuote che hanno sempre sete e sempre fame
dove gli occhi non si possano guardare, che a fissarli
diventano le pietre
a chi appartieni, se passi sotto l’arco
tieni la testa vascia dove vieni
e dove nasci tua mamma
è una merce di cascia
Mi hanno dato la corsa e io la via, alzavo la polvere per non mi far trovare
a forza ho imparato a stare niente
a niente respirare
nascosto dietro stipiti e campane.
E passa un’ora e passano gli anni uguale, le ore sono strane
non mi fido di stare
Se passo mi riconoscono zozzo di croste e vento.
Mi ritrovano in ogni crepa di portone,
chi si muove lo sento
fino a dentro le case diroccate
giù nei pozzi in mezzo alle corti, nelle fontane asciutte
che parlano a capa loro.
Canti e colpi
col piacimento non mi conosco, sto io col niente
che sembra la notte e non si vede
da queste parti non ti posso nominare
che la cajola si porta appresso il cielo.
E tieni a mente, e ricordati chi sei, e parla piano che non si capisce,
e quanto vendi e quanto costa e tuttapposto
per amore e rabbia mi faccio scemo
e non mi fermo, e batto e voce
e pelle e croce.
Da una muraglia o un forte si affacciano i santi che erano morti e oggi
è festa in tutto il mondo non si sta fermo niente
E balla e balla e in mezzo al mentre (pe’ttramente) dimentica il resto
che si nasconde la verità
come fosse un ventre
e un cuore
e da dentro il sangue
e se non mi hai visto mò
chiudimi la luce e gli occhi
Canti e colpi.
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La Niña – Furesta / Bmg 2025- Lp